disturbo evitante di personalità

Disturbo di personalità evitante

Che cos’è il disturbo di personalità evitante e cosa comporta? Il disturbo di personalità evitante è caratterizzato da un senso persistente di inadeguatezza che rende intollerabili la maggior parte delle situazioni sociali. Questo disturbo è invalidante nella misura in cui chi ne soffre si preclude la possibilità di fare esperienze, conoscere nuove persone, accettare lavori e perfino esprimere il proprio pensiero agli altri. Infatti la paura che queste non siano socialmente accettate o riconosciute, determina il silenzio o comporta il rischio del sacrificio della propria originalità e creatività. Al loro posto potrebbe ritrovarsi una maschera stereotipata, sicura di ottenere conferme, ma che non dice nulla della singolarità della persona. Quali sono i sintomi del disturbo evitante di personalità? Uno dei sintomi principali del disturbo evitante di personalità è la paura di essere criticati, respinti, giudicati negativamente ha ripercussioni sia sul lato fisico che psichico. Nella paura di essere giudicati possiamo trovare la tendenza a pensieri negativi su di sé, bassa autostima, eccessiva rimuginazione su quanto successo senza la possibilità di trarre insegnamento dall’esperienza. Sul lato fisico vengono riportati sentimenti di tristezza, sensazioni di ansia e di angoscia legati agli eventi o ai pensieri degli eventi che sono tanto temuti. Con il rischio che questi pensieri e sensazioni influiscano negativamente anche il tempo che si passa lontano dalle situazioni stressanti.Chi soffre del disturbo evitante di personalità ha grandi difficoltà nel tollerare contesti sociali in cui teme di non sentirsi accettato, di essere giudicato negativamente o criticato. Per questo motivo evita situazioni in cui non si sente a proprio agio. Considerazioni e cause Generalmente chi  affetto da questo disturbo è descritto come timido, molto permaloso, taciturno e isolato. Il soggetto ha bisogno di rassicurazioni e non tollera la possibilità di non piacere. In questi tratti è molto facile ritrovarsi, ma, come per gli altri disturbi bisogna fare i dovuti confronti. E’ normale avere un’ansia legata ad una situazione nuova e incerta, allo stesso modo è normale tendere ad evitare contesti in cui si teme di non essere accettati o visti di buon occhio. L’estrema rigidità nel rifiutare qualsiasi proposta e l’impossibilità di mettersi alla prova possono essere considerati alcuni tra i reali indicatori della presenza del disturbo e non di una semplice difficoltà. Allo stesso modo, non credo però che bisogna associare questo disturbo necessariamente ad un carattere remissivo, può manifestarsi anche in personalità meno schive.Il punto essenziale è il rifiuto e l’evitamento di qualsiasi situazione o contesto in cui non sia possibile, a priori, sapere che non si verrà rifiutati. L’evitamento è un tratto presente anche in altri disturbi di personalità perché correlato alla pauracdel giudizio e al timore che questo sia negativo.cNell’accezione psicoanalitica di Lacan, quello che noi cerchiamo è il riconoscimento da parte dell’altro, per questo, si capisce, come sia motivato tanto timore. Possibili soluzioni Molto spesso quello che sfugge alla consapevolezza comune è di come il giudizio che si teme non sia tanto quello altrui, bensì il proprio che viene attribuito agli altri. Poter realizzare questo e iniziare a lavorare sull’accettazione di se stessi, per come si è e non per come si pensa si dovrebbe essere, permette di dare meno peso al giudizio altrui e, al contempo, di autorizzarsi con minore sforzo nella soddisfazione del proprio desiderio. Un percorso psicologico può sempre aiutare a comprendere le cause di ogni specifico caso e rendere più consapevoli.

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