Oggi parleremo del DAP, il disturbo da attacchi di panico. Questo disturbo viene considerato dagli specialisti come una nuova forma di sintomo, è un malessere che si è diffuso negli ultimi anni. Freud, il padre della psicoanalisi non ci ha lasciato nessuna testimonianza di simili casi ai suoi tempi.
Preciso da subito che bisogna fare una distinzione tra quello che è un vero e proprio attacco di panico e quello che è invece un attacco d’ansia. Spesso i due, per il senso comune, sono confusi tra loro.
Sintomi
Le sensazioni che si provano a livello fisico sono molto simili: tachicardia, sudorazione, blocco respiratorio, vertigini, anche svenimenti sintomi che colpiscono il corpo. Fin qui tutto simile, la differenza sostanziale consiste nella consapevolezza di un malessere psicologico, nell’attacco d’ansia.
Nel caso dell’attacco di panico, la paura e lo spavento sono così forti che si teme per un infarto o per qualcos’altro che possa mettere in pericolo la propria vita in quel momento e che spinge necessariamente verso l’ospedale più vicino. Il malessere è tutto concentrato nel corpo, non si è in grado di capire cosa sta succedendo.
Questi attacchi di panico dove ci colpiscono?
Ci colpiscono soprattutto in quei luoghi affollati come i centri commerciali, le metropolitane oppure le discoteche. È interessante che da poco sia entrato nel dizionario della lingua italiana un nuovo vocabolo che può aiutarci a capire: non-luogo, ciò indica quei posti dove si riunisce tanta gente, ma dove queste persone sono estranee le une alle altre e dove il sentimento di solitudine percepito può essere fortissimo. Oppure possono anche colpirci durante la notte quando siamo a letto, che, se ripensiamo all’infanzia, è il momento peggiore per un bambino.
Perché siamo colpiti da questi attacchidi panico?
Ci colpiscono in un momento della vita in cui da un lato siamo assaliti da una o più preoccupazioni di vario grado come problemi in famiglia, in una relazione sentimentale o al lavoro che ci fanno vivere in uno stato di tensione costante. In più, secondo me, alle preoccupazioni si aggiunge un forte sentimento di smarrimento, una sensazione di solitudine estrema il cui apice coincide con lo scatenamento dell’attacco.
Cosa fare dopo un attacco?
La più grande paura di un attacco di panico è quella che possa ricapitare, ognuno si trova a fare i conti con questa possibilità: chi ricorre ai farmaci, chi inizia ad evitare tutti quei luoghi dove pensa possa ricapitare, chi non esce di casa se non accompagnato da una persona di cui si fida ciecamente, chi si iscrive a gruppi che condividono il suo stesso problema e chi, per fortuna, si rivolge ad uno psicologo per capire qualcosa di più circa questo suo disagio.