Sintomi

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Ansia

Che tipo di disturbo è l’ansia? Nell’accezione comune l’ansia ha un valore prettamente negativo.  Avere ansia corrisponde ad un senso di irrequietezza generale, a paura o timore collegati ad un’azione, una persona od un luogo specifici, capaci di attivare quell’affetto molto preciso che tutti conoscono. Spesso, livello troppo alti o prolungati di questa ansia possono risultare insostenibili. Per questo motivo sempre più persone, ricorrono a sostanze legali o illegali per abbassare o far scomparire il livello d’ansia. Esiste però un’altra accezione di questa ansia, che pare molto meno considerata anche se è di uso comune nella lingua italiana.   Desiderare: avere l’ansia per indicare un desiderio di ottenere o raggiungere qualcosa.Avere l’ansia di affrontare un esame è, allora, al tempo stesso, la paura di non superare quell’esame ma anche il desiderio di affrontarlo.  Il desiderio è in effetti una spinta che può essere così forte da mettere in fuga, o che può bruciare. E’ importante riuscire a domare quest’ansia, ad utilizzarla come combustibile per raggiungere i propri obiettivi, a farne da guida per la propria ambizione, a misurare con lei la voglia di fare qualcosa. Una persona ansiosa è una persona di desiderio, ma che ne è schiacciato. Il desiderio è così forte da spaventarla e la persona non può che sfuggire davanti ad ogni sfida. L’ansia è attesa di qualcosa, ma solo la persona che la prova potrà decidere se farne un’attesa passiva e spaventosa, o un’attesa attiva e positiva, in cui, davvero, questo affetto così primordiale, diventa il migliore degli alleati. Disturbi d’ansia Sintomi, cause soluzioni Attacchi di panico

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Attacchi di Panico: Sintomi, Cause e Soluzioni

Oggi parleremo del DAP, il disturbo da attacchi di panico. Questo disturbo viene considerato dagli specialisti come una nuova forma di sintomo, è un malessere che si è diffuso negli ultimi anni. Freud, il padre della psicoanalisi non ci ha lasciato nessuna testimonianza di simili casi ai suoi tempi. Preciso da subito che bisogna fare una distinzione tra quello che è un vero e proprio attacco di panico e quello che è invece un attacco d’ansia. Spesso i due, per il senso comune, sono confusi tra loro. Sintomi Le sensazioni che si provano a livello fisico sono molto simili: tachicardia, sudorazione, blocco respiratorio, vertigini, anche svenimenti sintomi che colpiscono il corpo. Fin qui tutto simile, la differenza sostanziale consiste nella consapevolezza di un malessere psicologico, nell’attacco d’ansia. Nel caso dell’attacco di panico, la paura e lo spavento sono così forti che si teme per un infarto o per qualcos’altro che possa mettere in pericolo la propria vita in quel momento e che spinge necessariamente verso l’ospedale più vicino. Il malessere è tutto concentrato nel corpo, non si è in grado di capire cosa sta succedendo. Questi attacchi di panico dove ci colpiscono? Ci colpiscono soprattutto in quei luoghi affollati come i centri commerciali, le metropolitane oppure le discoteche. È interessante che da poco sia entrato nel dizionario della lingua italiana un nuovo vocabolo che può aiutarci a capire: non-luogo, ciò indica quei posti dove si riunisce tanta gente, ma dove queste persone sono estranee le une alle altre e dove il sentimento di solitudine percepito può essere fortissimo. Oppure possono anche colpirci durante la notte quando siamo a letto, che, se ripensiamo all’infanzia, è il momento peggiore per un bambino. Perché siamo colpiti da questi attacchidi panico? Ci colpiscono in un momento della vita in cui da un lato siamo assaliti da una o più preoccupazioni di vario grado come problemi in famiglia, in una relazione sentimentale o al lavoro che ci fanno vivere in uno stato di tensione costante. In più, secondo me, alle preoccupazioni si aggiunge un forte sentimento di smarrimento, una sensazione di solitudine estrema il cui apice coincide con lo scatenamento dell’attacco. Cosa fare dopo un attacco? La più grande paura di un attacco di panico è quella che possa ricapitare, ognuno si trova a fare i conti con questa possibilità: chi ricorre ai farmaci, chi inizia ad evitare tutti quei luoghi dove pensa possa ricapitare, chi non esce di casa se non accompagnato da una persona di cui si fida ciecamente, chi si iscrive a gruppi che condividono il suo stesso problema e chi, per fortuna, si rivolge ad uno psicologo per capire qualcosa di più circa questo suo disagio. Dal Blog

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